Cosa è stato il Male

"Oggi è quasi impossibile pensare che all'epoca esistesse un settimanale satirico come il Male, veramente all'avanguardia, avanti di 50 anni, insomma divertentissimo"

Daniele Luttazzi
(da un'intervista sulla rete All Music, 2005)


Il Male era una rivista di satira italiana. Fu fondata nel 1978 da Pino Zac, collaboratore del Canard enchaîné che sognava di far nascere in Italia una rivista simile al celebre foglio satirico francese
Le Canard enchaîné, ancora oggi, esce regolarmente in tutte le edicole di Francia. Il Male, invece, ha chiuso i battenti soltanto nel 1982, ma non senza lasciare un segno indelebile nella storia della satira di questo paese. 
Pino Zac abbandonava la rivista dopo l'uscita di una manciata di numeri ma la redazione si trasfrormava di continuo. Oltre a Vincino, Cinzia Leone e Vauro Senesi, il gruppo si infoltiva e nella rivista trovavano spazio i graffianti scritti di Vincenzo Sparagna, i racconti sessuali di Jacopo Fo e i disegni di Andrea Pazienza e Tanino Liberatore. La satira del Male diventava un coltello sempre più affilato e mentre migliorava anche la qualità e l'impatto grafico, il settimanale veniva notato, letto e apprezzato ogni volta da più persone.
Era una lama che faceva a pezzi la politica e la religione, come anche il mondo dello sport o dello spettacolo, senza alcun riguardo ma con una forte dose di ironia (e autoironia) che faceva ridere il paese anche quando si respirava l'aria sempre più pesante degli anni di piombo. La satira del Male girava il dito nella piaga della retorica politica, democristiana o comunista che fosse, e portava lo spettatore a osservare la verità dei media ufficiali con altri occhi.






















Mentre il successo cresceva a dismisura, la rivista vendeva in edicola anche più di 50.000 copie, alla redazione del Male arrivavano puntualmente denunce e in alcune occasioni anche i carabinieri per delle perquisizioni. "Fui arrestato e incarcerato per quattro giorni- ricorda Vincenzo Sparagna- ma questo valse, piú che da deterrente, da incentivo pubblicitario, portando le vendite del giornale a 80.000 copie". Per nulla scoraggiati da questa persecuzione, i redattori del Male portavano ogni settimana la loro satira in territori sempre inesplorati sfornando trovate sempre caustiche e originali, come falsificare pagine di autorevoli quotidiani italiani. Si poteva comprare il Male e trovarvi allegato "dieci grammi di droga gratis", in realtà si trattava di una bustina con del pepe, e sfogliando la rivista poteva capitare di leggere una storia a fumetti che raccontava la scomparsa di Albino Luciani come fosse un 'giallo' Mondadori.






















Il Male è morto nel 1982 anche se a metà anni '90, proprio quando Silvio Berlusconi iniziava la sua avventura politica, ricomparve per tempo breve in edicola sotto una nuova veste portandosi addosso il peso del tempo che era trascorso dall'uscita dell'ultimo numero.